Trapiantare le patate dolci: la proposta di Checchi & Magli

Trapiantare le patate dolci: la proposta di Checchi & Magli

In tutto il mondo i coltivatori di patate dolci dimostrano di apprezzare la Foxdrive Plus di Checchi & Magli: una macchina che si rivela facile da usare e che, inoltre, permette di eseguire numerose regolazioni, grazie a cui si può beneficiare di un trapianto perfetto sotto tutti i punti di vista. La Foxdrive Plus è munita di un distributore a 5, a 10, a 15 o a 20 pinze, e la distanza fra una pianta e l’altra va da un minimo di 13 centimetri a un massimo di 1 metro e 40; questa Trapiantatrice patate dolci, dunque, risulta una perfetta alleata per un uso professionale.

Il nuovo kit per la Foxdrive Plus

Da poco tempo è stato messo a punto un kit nuovo grazie a cui le piante a radice nuda possono essere messe a dimora con una inclinazione di 45 gradi rispetto al suolo. Non solo: la Foxdrive Plus permette anche di trapiantare zollette di toba a forma cubica, a forma piramidale o a forma conica, e garantisce una produzione pari più o meno a 2.500 piante all’ora per ciascun operatore. La dotazione di serie delle unità di trapianto comprende il parallelogramma, che favorisce l’adattamento alle varie condizioni del terreno; in questo modo, inoltre, viene assicurata una costante profondità di trapianto, che comunque può essere regolata con il vomere aprisolco.

Gli optional

Per la Foxdrive Plus la configurazione più comune è quella che include le cassette maxi grazie a cui è possibile riporre le piantine che hanno bisogno di un piano di appoggio capiente e adeguato. La macchina è stata progettata e sviluppata per andare incontro a ogni tipo di necessità, e per questo è disponibile non solo con il telaio fisso ma anche con i telai idraulici nuovi, da uno a dodici file; i telai sono telescopici e pieghevoli, realizzati in modo da assicurare una stabilità ottimale in carreggiata. A rendere l’allestimento ancora più completo provvedono i vari optional con i quali si può equipaggiare la macchina. Il dispositivo di innaffiamento sincronizzato è molto utilizzato dai coltivatori di patate dolci, ma lo stesso si può dire anche per il disco taglia residui. Da non perdere, poi, i tracciatori idraulici o manuali, il serbatoio per l’acqua con 300 litri di capienza e le ruote flex costipatrici, quasi indispensabili quando si ha a che fare con terreni argillosi o umidi.

Coltivare le patate dolci: le informazioni utili

Le patate dolci sono tuberi che provengono dall’America Centrale: proprio per questo sono conosciute anche con il nome di patate americane. Coltivate già ai tempi degli Incas, hanno un gusto più zuccherino rispetto a quello delle patate normali, che richiama quello della castagna. Va detto, per altro, che non si tratta di patate vere e proprie, anzi: la famiglia botanica e la coltura sono del tutto diverse. Il clima ideale è temperato, mentre il ciclo colturale non è dei più brevi: questo è il motivo per il quale la patata dolce non è adatta ai luoghi freddi o alle zone di montagna. Attenzione, però, perché anche la siccità è un nemico pericoloso: ecco perché è richiesta una particolare cautela là dove la stagione estiva è particolarmente arida. Vi si può fare affidamento anche nel caso di una coltivazione biologica, dal momento che non teme particolari malattie o insetti.

Come è fatta la pianta della patata dolce

Per essere precisi, si dovrebbe affermare che la patata americana è una radice tuberosa, che in base alla varietà può avere una scorza di colore viola, di colore rosso o di colore giallo. Dal tubero si sviluppano una serie di radichette che penetrano il terreno, mentre il collegamento con il fusto della pianta è garantito da un capo più sottile in alto. Un fusto strisciante lungo contraddistingue la parte della pianta che si trova al di fuori del terreno: esso può avere una lunghezza che va da un minimo di 1 metro a un massimo di 4 metri, con foglie caratterizzate da un peduncolo piuttosto lungo e delle gradevoli campanelline nel periodo di fioritura.

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