Il braccio robotico come strumento per l’automazione nelle aziende

Il braccio robotico come strumento per l’automazione nelle aziende

Flessibilità, sicurezza e velocità, queste sono le caratteristiche del braccio robotico di ultima generazione, un vero e proprio aiuto per quelle piccole e medie aziende che cercano efficienza a costi contenuti.

Immessi in circolazione circa 10 anni fa i robot collaborativi, detti anche cobot, hanno trovato largo uso in tutto il mondo per le più svariate applicazioni. Ma cos’è davvero un robot e fino a che punto può essere utilizzato?

Si tratta di robot antropomorfi che svolgono movimenti su 6 assi per garantire massima sicurezza, compattezza e flessibilità, dal momento che sono progettati per lavorare insieme all’operatore anche senza barriere di protezione. Uno strumento intelligente che deve essere semplice da usare per poter svolgere il lavoro in modo rapido, integrandosi perfettamente nella linea produttiva consentendo il recupero dell’investimento affrontato.

La tecnologia negli ultimi anni è davvero progredita e offre diverse alternative agli operatori economici, proponendo robot che si differenziano in base a velocità, dimensioni, costi, portata e necessità di protezioni. La scelta di ciascun modello deve avvenire in modo oculato per soddisfare le esigenze specifiche dell’azienda in una prospettiva di sicurezza, velocità ed efficienza.

Prospettive future della robotica

Il braccio robotico è formato da articolazioni rotanti e sezioni rigide, mentre per il controllo dei servomotori viene utilizzato un servocomando per ruotare le articolazioni. Tale servomotore contiene un driver per motore, un MCU, un sensore di corrente e un encoder, per consentire all’MCU di inviare segnali al driver affinché possa amplificarli, consentendo al motore di girare. In questo modo il sensore di corrente e l’encoder svolgono il compito di monitorare il motore, offrendo un feedback all’MCU per consentire il corretto funzionamento del servomotore.

La velocità del braccio e la precisione dei movimenti è data dal modulo dei sensori composto dal sensore di immagini, di prossimità, di LVDT e di pressione. Tali sensori servono ad acquisire i dati necessari per il movimento dei bracci della macchina, affinché possa trasmetterli al modulo centrale di controllo dopo l’elaborazione del segnale nel circuito di condizionamento.
Il modulo centrale, infatti, si compone di un PLC e di un DSP, il primo serve a garantire un interfaccia HMI per l’impostazione dei programmi di funzionamento del robot; il secondo, invece, stabilisce le traiettorie e i parametri per i movimenti delle articolazioni del braccio che vengono richiesti dal modulo sensori.

Perché scegliere un braccio robotico

Scegliere un robot industriale può risultare conveniente sia dal punto di vista della produttività che dei costi da sostenere. Un dispositivo di questo genere, infatti, diventa estremamente performante perché è veloce, flessibile e ripetibile sui volumi produttivi di grandi entità. Un robot è collaborativo e quando è di piccole dimensioni, può essere spostato in modo agevole da una zona all’altra della società posizionandolo dove effettivamente può svolgere il suo lavoro. Ma non solo, i dispositivi di ultima generazione sono semplici da programmare e non richiedono continua assistenza, per questo l’investimento sostenuto può essere riscattato in tempi rapidi, a tutto vantaggio della produttività e degli utili d’impresa.

La sicurezza del robot, invece, è garantita dal modulo PLC che è dotato di interfacce che si collegano al pulsante antipanico oltre ad altri relè che monitorano i dispositivi montati sul braccio. Si tratta senza dubbio di una tecnologia in continua evoluzione, una scienza che consentirà alle future generazioni di lavorare in modo talmente integrato con tali forme di intelligenza artificiale. Per questo verranno usate sempre con maggiore frequenza dalle piccole, medie e grandi aziende che potranno, in tal modo, diminuire i costi di personali, massimizzando i profitti.

menu
menu