Come scrivere una lettera di recesso per disdire un abbonamento o una fornitura

Come scrivere una lettera di recesso per disdire un abbonamento o una fornitura

A volte disdire un abbonamento si rivela un compito molto impegnativo, al punto che si arriva addirittura a rinunciare al proprio intento perché non si sa come operare. Per questo motivo abbiamo intervistato il team di Disdetteonline, che ci ha aiutato a capire come si scrive una lettera di recesso: consigli utili per tutti coloro che hanno in mente di sospendere un abbonamento.

Quali sono i diritti degli utenti da questo punto di vista?

Il decreto Bersani e la norma relativa alle disdette degli abbonamenti hanno reso la procedura molto semplice, prevedendo per altro dei vincoli per tutte e due le parti in causa. In particolare, sin da subito il cliente ha il diritto di sapere quale sarà il costo del recesso anticipato. Tale costo deve essere commisurato alle disposizioni del contratto, e sottoposto a verifica da parte dell’Agcom, l’Autorità garante per le telecomunicazioni. La legge permette di spedire la lettera di recesso via mail, ma solo a condizione che si utilizzi la Pec, vale a dire la posta elettronica certificata: il che è molto comodo perché permette di risparmiare non solo tempo, ma anche i soldi che altrimenti si dovrebbero spendere per la raccomandata con ricevuta di ritorno.

Come funziona il recesso da abbonamento entro 14 giorni?

La legge offre a tutti un periodo di tempo che i clienti possono sfruttare per tornare sui propri passi e per annullare l’abbonamento senza che ciò comporti dei costi per loro. Il diritto di recesso si applica non solo sugli acquisti di servizi o prodotti effettuati in un punto vendita, ma anche per quelli compiuti al telefono e per gli abbonamenti, sia che essi riguardino un giornale, una società telefonica o un servizio di streaming. È di 14 giorni, appunto, il periodo di tempo in questione: a decorrere al giorno seguente a quello in cui il prodotto è stato ricevuto o dal giorno stesso in cui è stato chiuso il contratto.

E in un caso del genere come si compila la lettera di recesso?

Nel documento è necessario specificare i propri dati anagrafici, il proprio indirizzo, il proprio codice fiscale, il codice dell’abbonamento che è stato stipulato, un recapito telefonico e un indirizzo di posta elettronica. Quindi occorre segnalare il proprio desiderio di usufruire del diritto di recesso indicando che non è ancora stato superato il limite di 14 giorni a partire dalla data in cui il servizio è stato attivato. Ovviamente, alla fine si appongono la data e la firma. Come si è accennato, sono due i canali che possono essere utilizzati per recapitare la lettera: o una raccomandata con ricevuta di ritorno o un messaggio di posta elettronica certificata.

Che cos’è, invece, la disdetta immediata?

Essa entra in gioco nel momento in cui si desidera recedere da un abbonamento ma ormai sono già passati i 14 giorni previsti dalle norme. Il recesso anticipato può essere richiesto solo se sono passati almeno 30 giorni da quando il prodotto è stato ricevuto o il servizio è stato attivato. Non è detto che la procedura sia gratuita, ma ogni caso fa storia a sé. Quindi, per sapere se e quanto si deve pagare è opportuno controllare il contratto oppure contattare direttamente l’azienda. A volte può essere necessario restituire determinati strumenti o dispositivi (si pensi, per esempio, al router nel caso di un servizio di connessione a Internet).

Infine, quando subentra il preavviso?

Esso entra in gioco quando si scrive una lettera di recesso per disdetta a scadenza: è necessario far conoscere la propria volontà al gestore almeno 30 giorni prima del giorno in cui è prevista la conclusione del contratto. Se non si rispettano queste tempistiche, è diritto dell’azienda provvedere al rinnovo per un anno.

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