Come cresce l'imprenditoria femminile in Italia e nel Mondo

Come cresce l'imprenditoria femminile in Italia e nel Mondo

Sono sempre di più le donne imprenditrici nel mondo che decidono di aprire una propria attività, contribuendo a creare posti di lavoro e a migliorare l’economia del paese. Tuttavia, non è un segreto che le donne lavoratrici devono affrontare molti ostacoli per poter avviare e far crescere il proprio business.

Se non bastassero gli ostacoli standard che si presentano quotidianamente davanti alle nuove imprenditrici, le donne rappresentano anche una delle categorie più colpite dagli effetti della pandemia Covid-19. Tra i fattori che le hanno rese vulnerabili in questo periodo storico, vi è la sproporzionata rappresentanza nei settori colpiti dalla crisi, il divario di genere digitale e le pressioni per le responsabilità legate alla gestione familiare. 

Proprio in questo contesto, Mastercard ha presentato la quarta edizione del Miwe (Mastercard Index of Women Entrepreneurs), uno studio che evidenzia il contributo socio-economico delle donne imprenditrici in tutto il mondo e fornisce informazioni sui fattori che guidano e inibiscono il loro progresso. La classifica del Miwe è globale ed è incentrata sul progresso delle donne nel mondo imprenditoriale pre Covid-19 in 50 economie differenti, che rappresentano l’80% circa della forza lavoro femminile.

Imprenditoria femminile nel mondo: ecco la situazione

Israele si posiziona in cima alla classifica del Miwe, con un punteggio di 74.7 e avanzando dal 4° posto rispetto al 2019, seguito dagli Stati Uniti in seconda posizione e dalla Svizzera che registra un risultato sorprendente rispetto alla 11° posizione registrata nel 2019. 

L’Italia, tra i 80 paesi esaminati a livello globale, purtroppo ricopre solo il 42° posto in classifica con un punteggio pari a 57.22, che dimostra ancora una volta la forte necessità di sforzi strutturali per superare il divario di genere diffuso in termini di occupazione, inclusione finanziaria ed opportunità. 

Questo report ha registrato che sia l’Italia che il Portogallo abbiano intrapreso nuove iniziative normative e legislative per introdurre novità sia nel campo genitoriale che della tutela della maternità sul posto di lavoro. 

Cresce, rispetto al 2019, la percezione culturale nell’Italia della donna come imprenditrice e figura leader, diventando il secondo paese dopo la Svizzera in classifica. In questo senso, è significativo il miglioramento del supporto alle PMI guidate da donne e dell’attività imprenditoriale femminile. 

L’imprenditoria femminile in Italia

L’imprenditoria femminile continua a crescere in Italia, le attività produttive a conduzione femminile hanno superato il milione e 330 mila unità, pari al 21,86% del totale delle imprese, rispetto al 21,76% registrato nel 2019.

La dimensione media delle imprese al femminile è più piccola, con 2,32 addetti contro i 4 del totale delle imprese. Ciò significa che solo 1 attività su 5 è guidata da una donna. 

Su 20 regioni, sono 14 quelle in cui cresce costantemente l’imprenditoria femminile e si concentra principalmente su 4 regioni: Sicilia, Lazio, Campania e Lombardia. L’imprenditoria femminile in Italia si concentra principalmente nel settore del turismo e in altre attività di servizi, tra cui i servizi alla persona.

Alcuni studi internazionali dimostrano la correlazione positiva delle performance aziendali con leadership femminile, sia nelle aziende tradizionali che nelle startup. Questi studi rilevano che le startup fondate da donne hanno maggiore probabilità di ricevere investimenti e sostengono che le donne siano più adatte ad individuare i bisogni del mercato, cogliendo le nuove opportunità prima degli uomini. 

Perché il Covid-19 rappresenta un’opportunità?

Il Miwe 2020 ha fornito anche un’analisi approfondita sull’impatto della pandemia sulle donne, in ambito lavorativo, evidenziano delle utili politiche di sostegno. Quelle più efficaci, che presentano alcune differenze tra i paesi in esame, includono misure di sostegno per le PMI come sussidi salariali, piani di esodo aziendale, limitazione ai licenziamenti e così via. Inoltre, sono stati integrati anche delle misure di sostegno statale per l’assistenza all’infanzia. 

La ricerca delinea uno scenario positivo per il futuro dell’imprenditoria femminile e ha rilevato come la pandemia si è trasformata e possa trasformarsi in un acceleratore del progresso verso l’empowerment femminile e l’uguaglianza di genere: il periodo del Covid-19 favorisce la visibilità di storie di empowerment femminile di successo, capaci di diventare fonte di ispirazione per tutte le donne in difficoltà. La pandemia ha evidenziato la capacità delle donne di prendere il comando in circostanze del tutto straordinarie come è successo con il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern o il cancelliere tedesco Angela Merkel, che hanno implementato misure di contenimento della diffusione del virus, infondendo ordine, sicurezza, fiducia e calma tra i loro cittadini.

In Italia, l’imprenditoria femminile potrà ottenere numerosi vantaggi grazie alle nuove misure finanziarie introdotte nella Legge di Bilancio 2021. Ecco tutti i dettagli presenti nel paragrafo seguente.

Gli incentivi per l’imprenditoria femminile nella Legge di Bilancio 2021

Nella Legge di Bilancio 2021 è stato introdotto un nuovo pacchetto di misure volte ad incentivare l’imprenditoria femminile. Sono sempre di più le donne in Italia che sono madri e lavoratrici, molte scelgono la strada dell’imprenditoria per costruire il proprio futuro, anche se fino ad ora non hanno ottenuto il giusto supporto dallo Stato.

Attraverso la nuova Legge di Bilancio, ancora in fase di approvazione, è possibile introdurre sgravi contributivi per le assunzioni di donne disoccupate e importanti incentivi a sostegno dell’imprenditoria femminile: è stato introdotto, nello specifico, il Fondo per il venture capital al fine di sostenere gli investimenti in capitale di rischio in progetti di imprenditoria femminile ad elevata innovazione tecnologica. Si tratta di 3 milioni di euro messi a disposizione per questo nuovo strumento.

Questa iniziativa si affianca all’introduzione di un nuovo Fondo impresa femminile, pari a 20 milioni di euro per il 2021 e il 2021, che ha l’obiettivo di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori imprenditoriali e il lavoro tra le donne.

Nella Legge di Bilancio c’è anche un Fondo per il sostegno della parità salariale di genere, con un budget di 2 milioni di euro annui a partire dal 2022, destinati al sostegno e al riconoscimento del valore sociale ed economico della parità salariale di genere e delle pari opportunità sui luoghi di lavoro. 

Sono stati introdotti dei percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e comunicazione durante il periodo di realizzazione degli investimenti oppure di compimento del programma di spesa, attraverso l’utilizzo di voucher accessibili.

E’ possibile, infine, investire nel capitale anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up e le PMI innovative. 

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