Come aprire una panetteria

Come aprire una panetteria

L’iter burocratico che è necessario seguire per aprire una panetteria presuppone una serie di adempimenti da cui non si può prescindere, a cominciare dall’apertura della partita Iva. Dopo questo passaggio, ci si può iscrivere al Registro delle Imprese della provincia di riferimento e, quindi, presentare in Comune la richiesta relativa all’esposizione dell’insegna. Sempre al Comune occorre inoltrare la Scia, cioè la Segnalazione Certificata di Inizio Attività: è opportuno farlo almeno 30 giorni prima di cominciare l’attività. Ma la trafila burocratica non è ancora conclusa: occorre anche contattare la caserma dei Vigili del Fuoco per la segnalazione del locale e aprire le posizioni Inail e Inps, non solo per sé ma anche per i propri dipendenti. Per operare con i prodotti alimentari, poi, servono i permessi Asl e le certificazioni Sab e Haccp.

Le licenze

A partire dal 2006 non è più richiesto il possesso della licenza da panificatore, ma ci si può limitare a inviare la Scia. Questo è un vantaggio di non poco conto, visto che il mercato delle licenze per panificatori non era molto accessibile. Infatti, chi voleva aprire un panificio in un territorio in cui erano presenti altri panificatori doveva comprare la licenza da uno di loro o, al massimo, aspettare che qualcuno andasse in pensione. Per di più, il costo della licenza era di centinaia di migliaia di euro.

Quanto si spende per aprire una panetteria

Dal punto di vista economico, gli investimenti a cui si deve far fronte per l’apertura di una panetteria non sono certo contenuti, considerando che è necessario comprare il laboratorio e tutte le attrezzature per panificare. D’altro canto, il prezzo della materia prima è davvero minimo, ed è questo che rende l’investimento comunque conveniente. Si stima che le spese possano essere ammortizzate nel giro di dieci anni, ipotizzando che servano circa 200mila euro per una panetteria di media grandezza.

Il laboratorio

Ci vogliono più o meno 130mila euro per un laboratorio, contando che il prezzo medio di un forno è di 20mila euro e che possono servirne almeno 2 o 3. Un paio di celle frigorifere, invece, richiedono una spesa totale di 30mila euro. Bisogna aggiungere, poi, che costano 10mila euro l’una le sfogliatrici, le spezzatrici e le impastatrici. Infine, un banco da lavoro con tutta l’attrezzatura presuppone una spesa di 10mila euro, e di solito se ne utilizzano due.

Gli arredi del locale

Ma i costi a cui far fronte non si esauriscono qui, perché bisogna calcolare anche quelli degli arredi: almeno tra i 30 e i 40mila euro. La gestione della panetteria, poi, può richiedere l’uso di un software: i programmi migliori costano circa 7mila euro. Infine, ecco l’affitto del locale, che dovrà essere abbinato a un magazzino: in questo caso i prezzi variano a seconda della posizione geografica, ma di certo non si scende sotto i mille euro al mese. Insomma, di fronte a tutte queste spese, i costi di carattere burocratico, di poche centinaia di euro, sembrano quasi una bazzecola.

La scelta dei fornitori

La scelta dei fornitori è uno degli aspetti a cui pensare quando si apre una panetteria. Tra i grossisti alimentari Vicenza spicca Aliben, marchio che è sinonimo di freschezza e gusto, grazie alla selezione di ingredienti, semilavorati e materie prime per il settore alimentare. I panificatori possono contare su semilavorati e preparati di alta qualità, realizzati con ingredienti di alto livello e formulazioni più che ottime. Da più di 40 anni l’azienda si occupa della distribuzione di prodotti alimentari in provincia di Rovigo, in provincia di Treviso, in provincia di Venezia e in provincia di Padova, con un catalogo sempre aggiornato.

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