Avvocati in udienza: la toga nera

Avvocati in udienza: la toga nera

Gli avvocati indossano la toga dal momento che essa rappresenta un simbolo di prestigio e al tempo stesso di libertà. I difensori sono chiamati a svolgere un compito nobile, la cui autorevolezza affonda le radici nella storia e il cui fondamento è riconducibile direttamente alla Costituzione: infatti, la mansione di un professionista della legge è quella di tutelare e assicurare il diritto all’inviolabilità della difesa, che è sancito a livello costituzionale. Tornando alla toga, nel momento in cui essa viene indossata dall’avvocato di fronte all’autorità giudiziaria il professionista diventa uno strumento e un tramite del cittadino, di cui si mette al servizio con l’intento di ricercare la giustizia e la verità.

Il ruolo degli avvocati

È un ottimo avvocato quello che in udienza ha la capacità di parlare con la stessa schiettezza e con la stessa semplicità con le quali si rivolgerebbe al giudice se lo incontrasse per strada, diceva Calamandrei. Insomma, il migliore degli avvocati è quello che, nel vestire la toga, è in grado di far capire al giudice che si può fidare di lui nello stesso modo in cui potrebbe farlo al di fuori dell’udienza.

L’obbligo di indossare la toga

Va detto, comunque, che quello di indossare la toga non è un vezzo, ma un vero e proprio obbligo che se non viene rispettato può portare addirittura a una sanzione disciplinare. In particolare questo capo di abbigliamento deve essere indossato di fronte al consiglio superiore forense, davanti ai consigli dell’ordine e in occasione delle pubbliche udienze dei tribunali e delle corti. Da qualche tempo, tuttavia, gli avvocati hanno preso la consuetudine di usare la toga unicamente nel momento in cui sono chiamati a patrocinare una causa di fronte al Consiglio di Stato o alla Corte di Cassazione, oppure durante le udienze penali.

Le caratteristiche di una toga

La toga deve rispettare dei requisiti ben precisi, che sono indicati nel Regio Decreto n. 2641 che risale addirittura al 14 dicembre del 1865. In esso vengono precisate le caratteristiche per ciò che concerne gli accessori, i decori, il tessuto e la forma. In particolare, la sezione dedicata alle divise dei procuratori e degli avvocati segnala che i procuratori devono indossare una toga di lana nera, con le maniche annodate sulle spalle e rialzate dotate di cordoni di lana nera. La toga deve essere abbottonata nella parte anteriore. A completare l’abbigliamento dei procuratori provvedono un collare di tela batista e un tocco di seta nera privo di gallone.

La cordoniera

La cordoniera è una parte importante, e al tempo stesso distintiva, della toga. Si tratta di un elemento decorativo che ha colori diversi a seconda della magistratura superiore di fronte a cui il legale è abilitato a patrocinare. Nel caso del Consiglio di Stato, si tratta di argento e seta nera; nel caso della Cassazione, di stratta di oro e seta nera. Tornando alle prescrizioni contenute nel Regio Decreto a cui abbiamo fatto cenno in precedenza, è previsto che gli avvocati patrocinanti in occasione delle pubbliche udienze dei tribunali e delle corti indossino una toga di lana nera dello stesso tipo dei funzionari giudiziari. Il tocco di seta nera deve essere fregiato di un gallone di velluto, a sua volta di colore nero; deve essere presente anche il collare di tela batista. Le maniche della toga devono essere orate di un gallone in velluto nero e rialzate; nappine e cordoni di seta nera devono annodarle sulle spalle.

La storia della toga: il Medio Evo

La toga è nera sin dal periodo medievale: in quel tempo la toga era a tutti gli effetti un abito, e al contempo una uniforme. Essa veniva indossata non solo dagli avvocati, ma anche dai professori, dai notai e dai medici, in virtù del ruolo che essi rivestivano nel contesto sociale.

La toga ai tempi dell’antica Roma

Ma le origini delle toghe sono ancora più antiche e devono essere fatte risalire ai tempi dell’antica Roma. All’epoca non era ancora un abito completo, ma un semplice drappo pensato per essere indossato al di sopra della tunica: doveva lasciare libero il braccio e per questo veniva annodata sulla spalla sinistra e fatta passare sotto l’ascella destra, così da avvolgere il corpo. Nel periodo romano il nero era un colore poco comune, almeno per ciò che riguarda la tintura dei tessuti. Esistevano comunque delle toghe marroni o grigie, ma i colori scuri erano riservati alla pulla, che era la toga che si vestiva nei giorni di lutto. La toga bianca, invece, doveva essere usata da coloro che si candidavano alle elezioni. I re di Roma, ma anche i senatori e i magistrati, usavano la toga orlata di porpora. Solo i cittadini liberi e di sesso maschile potevano indossare la toga, che era il simbolo del potere politico e di quello civile.

menu
menu