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DEPURAZIONE ACQUE DI SCARICO -TECNOLOGIA ABIOTICA “SUPEROXI”
 
Processo abiotico fotocatalitico Superoxi
 
VANTAGGI OTTENIBILI DAL PROCESSO DI OSSIDODISTRUZIONE
 
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ossidodistruzione

OSSIDODISTRUZIONE

Un processo innovativo, rapido, sicuro ed economico per il trattamento ed il recupero della frazione umida dei rifiuti urbani ed assimilati


Scheda di sintesi

Nome del processo: Ossidodistruzione
Tipologia: trattamento chimico-fisico a freddo di stabilizzazione, decomposizione superossidativa catalizzata e recupero della frazione umida dei rifiuti urbani e assimilati.
Referente: ecoenergy abiotecnologie sas. via G. Marconi 235 - Erice - – Trapani - info@abiotic.it
Brevetto: internazionale , PCT - WO 2005/035148 A1
Impianto dimostrativo: presso SEA SpA di Vinchiaturo (CB ) / Capacità 2 t/h .
Rifiuti trattati: frazione organica RSU, FOS, compost fuori specifica, mercatali, rifiuti ligno-cellulosici, scarti di macellazione, scarti delle industrie alimentari , biomasse in genere
Breve descrizione del processo: il rifiuto, previa vagliatura e triturazione , viene caricato in un reattore a tenuta stagna e imbevuto di una miscela di superossidanti ( acqua ossigenata , radicali ossidrilici OH- e ozono prodotti per effetto fotocatalitico da una batteria di lampade UV) e setacci molecolari naturali ( zeoliti ). Si produce una rapida reazione di depolimerizzazione che decompone la frazione putrescibile igienizzandola e stabilizzandola, con conseguente riduzione in peso e volume della massa iniziale, a cui segue una fase di pressatura.

Il materiale risultante subisce essiccamento ed un ulteriore raffinazione.
Emissioni : l’impianto è dotato di sistemi di captazione ed abbattimento del vapor acqueo, CO2 ed eventuali frazioni odorigene prodottesi nel corso del processo.
Vantaggi: rapidità dell’ intero processo (stimato in circa 2-3 ore); nessun dispendio di energia da fonti esterne nella fase di depolimerizzazione; completa igienizzazione e stabilizzazione della frazione biodegradabile; cattura e illisciviabiltà degli eventuali cationi indesiderati (es. metalli pesanti) eventualmente presenti nel rifiuto originale, grazie all’azione sequestrante espletata dai setacci molecolari naturali; riduzione volumetrica e ponderale della massa iniziale; bassissima umidità residuale; economicità nello stoccaggio e trasporto del materiale di risulta.
Prodotto ottenibile a fine processo : BIOSEC – materiale organico ridotto a piccolissima pezzatura, a bassissimo contenuto di umidità, perfettamente igienizzato, imputrescibile, esente da odori, stabile, suscettibile di essere agevolmente pellettizzato.
Recupero ed impiego del Biosec: in linea generale ne è possibile una conveniente valorizzazione energetica (potere calorifico oscillante tra 4.900 a 6.800 Kcal/h.) .
In alternativa se ne può prevedere l’utilizzo come integratore di compost ; materiale a fini di recupero ambientale quale, ad es., riempimento e rimodellazione di cave, colmatura di scarichi a fini di bonifica, ecc.
Il Biosec, attraverso un successivo processo di ricombinazione polimerica , può essere utilmente impiegato, in sostituzione dei polioli di origine petrolchimica, nella produzione di manufatti industriali quali pannelli isolanti , fonoassorbenti e ignifughi con caratteristiche reologiche analoghe a quelli realizzati in poliuretano espanso( FOTO SOTTO).

Procedura di autorizzazione alla costruzione ed esercizio dell’impianto: alla stregua di tutti gli impianti di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati è necessario richiedere un'autorizzazione ex art. 208, D. Leg.vo 152 del 3 Aprile 2006 preceduta da una fase sperimentale a norma dell’art. 211, stesso D. Leg.vo., considerato che il processo è innovativo e non ancora annoverato tra le “best tecnologies”.
La valutazione di Impatto Ambientale ( VIA regionale ) può essere necessaria a seconda della taglia e localizzazione dell'impianto.
Ultima revisione E.Pirone/Ecopraxis 06/2007
 
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