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Case di riposo: separarsi dai genitori

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Non si affronta quasi mai il tema della separazione che provano i figli quando decidono di portare il proprio caro in una casa di riposo. Giustamente tutta l'attenzione è focalizzata sul protagonista e non potrebbe essere altrimenti.

Bisogna partire dal presupposto che porta alla separazione. La decisione infatti viene presa all'interno della famiglia nella quasi totalità dei casi, e porta con sé uno stato d'ansia generalizzato a tutti i componenti del nucleo famigliare.

Ci possono essere diverse cause che portano a questa decisione, come la malattia cronica, quella che degenera col passar del tempo, la demenza, ma anche situazioni in cui l'anziano ha la necessità di essere monitorato per le sue condizioni di salute. I figli non più in grado di reggere a questa responsabilità iniziano a scandagliare le varie possibilità a disposizione.

Quando si compie la scelta qualcosa scatta, e cambia per sempre quel rapporto che aveva retto per tutto il tempo precedente. Pur non essendoci una vera separazione, i figli provano l'ansia da separazione alimentata dalla sensazione di aver agito non per amore del proprio caro ma per proprio interesse.

Le frasi consuete focalizzeranno ancor di più questa ansia:"non è più quello di prima", "non parla più". Il senso di colpa aumenta e si insinua persino il dubbio di non aver agito per il bene del parente.

Il senso di colpa è un fatto naturale

E' importante comprendere come si stia parlando del senso di colpa e non della colpa di aver preso una decisione volontariamente non giusta nei confronti dell'anziano. Ogni figlio prova questa sensazione, è un fatto naturale poiché riguarda una separazione al quale il figlio non potrà mai essere pronto.

Se quando cresciamo riusciamo, attraverso l'indipendenza e l'autonomia a distaccarci dai genitori, ora invece dovremo distaccarci in una fase in cui non stiamo facendo un passo avanti nella nostra vita.

Siamo del tutto impreparati a vivere il distacco e non ci sono ragioni razionali in grado per non farci sentire in colpa. Il senso di colpa non scompare anche se dovessimo rivedere la scelta poiché è già avvenuta. E' il nostro senso morale della responsabilità di soccorso verso i familiari a venir messo in discussione. E' come se ci stessimo rifiutando di aiutare un caro, anche se ciò non è vero. Il senso sociale ci dice che il genitore dovrebbe stare con noi, perché è in stato di bisogno, e invece lo parcheggiamo.

Siamo consapevoli che le cose non stanno in questi termini, e infatti parliamo di senso di colpa, ma ciò non lenisce il sentimento.

Avvicinarsi per grado alla scelta inevitabile

Se la ragione non riesce a farci superare il senso di colpa, la scelta consapevole può determinare le condizioni per attutire il colpo e parlare con gli operatori che conoscono bene il tema.

Nelle strutture migliori come la casa di riposo Riva Del Garda, questa situazione non viene trascurata e la sensazione che si vive, se tutto avviene con i tempi corretti, è quello di aver trovato una nuova casa. Ciò che può aiutare a perdonarci è la sensazione che lei o lui, stia meglio, sia accudito come lo fareste voi e permettano a voi la fase delle coccole, del prendersi cura del suo umore, insieme alla struttura.

Se il senso di colpa non può essere eliminato per ragioni sociali e senso morale della responsabilità nei confronti di un genitore bisognoso, almeno potete rasserenarvi sul concetto di cure e riposo in una struttura che pone l'anziano in condizione di superare le difficoltà che hanno determinato la decisione e includerlo in un processo di coinvolgimento fondamentale per il suo umore e con esso, anche il vostro. 

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