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Tutto quel che c'è da sapere (anche a livello normativo) sulle manichette antincendio

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cassetta antincendio

Note anche con il nome di idranti a muro, le cassette antincendio sono composte da una lancia, da un rubinetto idrante, da una cassetta e da una tubazione antincendio flessibile raccordata, vale a dire la manichetta antincendio. Quest'ultima, a sua volta, è realizzata con un tessuto circolare in poliestere ad alta tenacità e presenta un sottostrato elastomerico impermeabilizzante, contraddistinto da una elevata resistenza all'invecchiamento e all'ozono. La normativa di riferimento in materia è rappresentata per le manichette UNI 70 dalla Norma UNI 9487 e per le manichette UNI 45 dalla Norma UNI EN 14540.

Per esigenze specifiche come quelle degli impianti ad alto rischio e delle navi, ma anche dei depositi petroliferi e delle raffinerie, possono essere previste delle manichette con delle caratteristiche speciali, tra cui - per esempio - il tubolare interno prevulcanizzato o il rivestimento esterno con resine. Nel momento in cui le manichette vengono acquistate, è consigliabile richiedere le certificazioni relative: non sono pochi, infatti, i prodotti sul mercato che sono privi dei requisiti che le norme impongono, a cominciare dai tessuti leggeri, senza dimenticare i raccordi leggeri non 804. Ciò è vero a maggior ragione nel caso dei dispositivi di importazione, che hanno prezzi modesti ma, al tempo stesso, si rivelano poco longevi. In generale, le versioni economiche offrono una garanzia di non più di un anno, secondo quanto previsto dai produttori, se sono destinate a condomini o aziende; la garanzia diventa di due anni per le persone fisiche, come imposto dalla legge.

Come devono essere fatte le manichette antincendio

Per fare in modo che gli impianti di spegnimento con idranti UNI 70 e UNI 45 funzionino nel migliore dei modi e risultino il più possibile efficienti, le manichette antincendio oltre ad essere integre devono consentire il regolare flusso dell'acqua per l'intera lunghezza della manichetta tra il rubinetto idrante e la lancia. La lunghezza è variabile a seconda dei modelli: si va da un minimo di 15 metri a un massimo di 30, passando per le soluzioni intermedie di 20 e di 25 metri. Come è facile immaginare, solo una manutenzione costante è in grado di assicurare gli standard di efficienza più elevati. 

La manutenzione

Sono le prescrizioni contenute nella Norma UNI EN 671-3 a indicare le modalità di manutenzione degli idranti a muro con tubazioni flessibili. Ogni cassetta antincendio deve essere sottoposta a controlli regolari, da effettuare una volta ogni sei mesi, in occasione dei quali devono essere verificati lo stato, la funzionalità e l'accessibilità delle manichette e delle lance. Inoltre, con lo specifico tappo di prova pressione con manometro si deve procedere al controllo della pressione della rete antincendio per ciascun rubinetto idrante. Per ogni controllo deve essere redatto un certificato di manutenzione, e lo stesso dicasi per la manutenzione annuale, che ha lo scopo di verificare l'integrità delle manichette con srotolamento e la verifica della pressione di tutti i rubinetti idranti. Una volta ogni cinque anni, infine, deve essere effettuata la prova di collaudo delle manichette a 12 Mpa.

L'obbligo di impianto di una rete idranti

Per capire se l'impianto di rete idranti è obbligatorio o meno è necessario fare riferimento al documento di valutazione dei rischi di incendi, la cui redazione è obbligatoria per tutte le attività. Il rischio può essere basso, medio o elevato, e viene individuato attraverso le risultanze della valutazione. Così, si è in grado di capire se l'impianto antincendio è obbligatorio o meno, tenendo conto del carico di incendio, della superficie e degli altri criteri che concorrono a tale scopo.