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Alla scoperta del canyoning

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Scendere seguendo il percorso di un torrente può sembrare un'impresa da matti, ma solo se ci si cimenta in questa attività senza le dovute precauzioni; viceversa, ci si sta dedicando semplicemente al canyoning, una disciplina conosciuta nel nostro Paese anche con il nome di torrentismo. Si segue il corso naturale di un torrente preparandosi ad affrontare le eventuali insidie proposte dal paesaggio naturale, nuotando dove è necessario, scivolando sulle rocce che l'acqua ha levigato nel corso del tempo, passando attraverso le fessure più strette o semplicemente tuffandosi nelle pozze naturali che compaiono.

Dove praticare il canyoning?

Come si può facilmente intuire, nella maggior parte dei casi il torrentismo viene praticato in montagna, soprattutto in zone piuttosto remote, là dove la roccia è stata tagliata dall'acqua. Il contesto naturale è fondamentale: l'acqua ha modellato, nel corso di milioni di anni, le rocce fino a farle diventare sinuose e a garantire loro una forma ondulata. In Toscana e in Umbria, per esempio, ci si può affidare all'esperienza di Searching Emotions: si tratta di due accompagnatori, di cui uno alpinista, che si occupano dell'organizzazione di esperienze di canyoning ed escursioni in centro Italia.

Il canyoning è pericoloso?

Per chi non conosce il canyoning, una descrizione di questo tipo potrebbe sembrare spaventosa, nel senso che rischia di far apparire la disciplina come pericolosa: in realtà non è così, ovviamente a condizione che si adottino le dovute precauzioni e non ci si renda protagonisti di comportamenti avventati. Ma a ben pensarci è quel che bisogna fare anche quando si va a sciare, o si nuota in mare, o semplicemente si cammina in montagna: se si seguono le giuste indicazioni, non si è mai in pericolo. Nel caso del torrentismo, per esempio, è indispensabile farsi guidare da accompagnatori esperti e da professionisti che offrano l'aiuto di cui si potrebbe aver bisogno nelle fasi più impegnative e nei momenti più probanti. L'importanza dell'attrezzatura da utilizzare è evidente, ma lo è ancora di più la capacità di utilizzarla in modo appropriato.

Ovviamente i torrenti possono essere caratterizzati da livelli di difficoltà differenti: insomma, chi non si è mai cimentato in questa esperienza potrà trovare un percorso facile e adatto alle sue capacità. A proposito, la preparazione fisica gioca un ruolo di primo piano: il che non significa che si debba essere degli atleti professionisti, ma solo che è richiesto un po' di allenamento preventivo, soprattutto se si è abituati a uno stile di vita sedentario. Praticando il torrentismo si fatica, e molto, ma proprio questo è uno degli aspetti più appaganti di tale attività: si suda e ci si stanca per vivere un rapporto con gli ambienti naturali diverso da quello a cui siamo abituati. Non è così frequente, infatti, ritrovarsi nelle gole strette dei torrenti, con l'acqua che arriva fino al ginocchio e le pareti e strapiombo.

Per il canyoning, come si può facilmente intuire, è richiesto un abbigliamento ad hoc: naturalmente occorre indossare la muta, soprattutto perché l'acqua ha una temperatura molto bassa. Solo con dei vestiti adeguati ci si può godere nel migliore dei modi l'esperienza di calarsi dalla cima delle rocce per farsi trascinare da piccole cascate. Per altro, grazie alla muta non si corrono rischi nel caso in cui si dovesse avere a che fare con uno spuntone o uno spigolo. Altrettanto importante è la scelta delle scarpe: meglio se si tratta di scarponcini, ma ciò che conta è che siano ben resistenti e dotati di suola in gomma.