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Inbound link, a cosa servono

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Inbound link

Gli inbound link sono i collegamenti in entrata di un sito, vale a dire link di siti esterni che puntano al sito che si intende far crescere, essi si differenziano dagli outbound link  in uscita dal sito che si gestisce e diretti ad altri siti. La verifica dei link che puntano a un sito è uno degli strumenti di cui Google si avvale per analizzare la rilevanza dello stesso. Disporre di un gran numero di link in entrata, infatti, può servire a ben poco se la loro qualità è bassa. Semplificando, meglio pochi backlink, ma buoni.


Le tipologie di inbound link
I link vengono categorizzati e classificati dagli spider di Google in funzione della loro struttura e della loro genuinità. Ci sono, per esempio, i link che vengono comprati, o che comunque provengono da fonti che sono ritenute poco attendibili: ebbene, i motori di ricerca li considerano una manipolazioine delle serp. I link dotati dell'attributo rel=nofollow, invece, non forniscono a Google alcuna informazione, e neppure il page rank: essi, pertanto, non sono utili per la SEO e per i motori di ricerca. Questo non significa che siano superflui, comunque: servono, infatti, a migliorare la user experience degli utenti, dal momento che gli aiutano ad arrivare ad altri siti, magari per approfondire un determinato argomento. Insomma, i classici collegamenti ipertestuali. Ancora, ci sono gli inbound link che arrivano da siti che non hanno nulla a che fare con quello di destinazione: se in un sito che parla di calcio sono presenti inbound link che provengono da siti che parlano di scrivanie, i link non solo non servono, ma addirittura sono classificati come spam, e di conseguenza possono innescare un meccanismo di penalizzazione da parte di Google. Infine, ci sono i link veri e propri, con un'ancora che è rappresentata dall'URL o comunque da un testo coerente con il sito di collegamento.


Come fare link building

Link Building: come lavorare con gli inbound link
Per una efficace strategia di inbound link si può approfittare di diversi canali: per esempio il social bookmarking e la produzione di comunicati stampa sono correlati al seeding dei contenuti. Utili sono anche le risposte fornite a community di social answer e i commenti nei blog. I social network e le firme nei forum sono altrettanto preziosi: soprattutto i primi favoriscono l'engagement. Trovare il post giusto e il tweet virale è un ottimo modo per farsi conoscere. E in più i motori di ricerca privilegiano i tweet più condivisi, i post di Facebook più commentati e in generale i contenuti più apprezzati e diffusi.


Trovi un interessante approfondimento sulla link building sul sito di Optimamente, ti consigliamo di leggerlo.