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Prestiti senza busta paga e senza stipendio

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Prestiti senza busta paga

Il nostro Paese continua ad attraversare un momento economico molto complicato, cui contribuiscono vari fattori. La crisi innescata dallo scoppio della bolla dei mutui subprime ha infatti riversato i suoi effetti su un’Italia in cui la crisi era già visibile in precedenza e che era il portato di scelte di politica economica miopi, tese ad un abbassamento di stipendi e pensioni per poter consentire da un lato di poter agire sul costo del lavoro e dall’altro sul debito pubblico, quando invece si sarebbe dovuta imboccare la strada opposta agendo sui tanti sprechi che hanno infine prodotto una voragine nel deficit statale e cercando di puntare su innovazione ed eccellenze del Made in Italy.

Le conseguenze di queste scelte si sono poi sommate ad una crisi senza fine, che ha rapidamente prosciugato le risorse e i bilanci familiari, provocando una crisi di liquidità del sistema. In questa drammatica situazione è poi andata ad innestarsi la stretta creditizia operata da un sistema bancario oberato dai cosiddetti crediti deteriorati, ovvero quella ingente massa di finanziamenti che non sono stati onorati dai contraenti a causa magari della perdita del lavoro o della necessità di dirottare le poche risorse disponibili sui cosiddetti consumi primari. Infine la vera rivoluzione nei rapporti lavorativi, di cui il Jobs Act è stato solo l’ultimo atto, con una flessibilità eletta a paradigma sino a trasformarsi in vera e propria precarietà. Oggi, nel nostro Paese, è presente un vero e proprio esercito di persone che lavorano con contratti atipici o addirittura senza (lavoro nero) e che, di conseguenza, hanno problemi molto evidenti nell’interfacciarsi al mondo del credito.

A queste persone il sistema finanziario ha risposto con forme più rispondenti alla nuova realtà, come ad esempio i prestiti senza busta paga e senza stipendio, ovvero i finanziamenti concessi a quei lavoratori che pur non avendo uno stipendio mensile da porre a garanzia, possono comunque produrre la documentazione di un rapporto di lavoro a termine e attestante entrate periodiche.

In questo particolare panorama si è inserito anche Poste Italiane, che ha sfruttato in particolare la possibilità di collegare questa forma di prestito all’esistenza di PostePay, ovvero la carta ricaricabile che consente di effettuare pagamenti elettronici. Dal mix tra i due strumenti è così nato SpecialCash di PostePay, un prestito pensato per chi pur non avendo una busta paga o uno stipendio, può comunque dimostrare il proprio reddito. Si tratta di un finanziamento tra i 750 e i 1500 euro, rimborsabile in un periodo variabile tra i 15 e i 24 mesi, con addebiti sul conto corrente postale o tramite semplici bollettini postali. Un’ottima possibilità di avere liquidità aggiuntiva da usare nei momenti in cui la stessa scarseggia e ci si trova di fronte a scadenze particolari, rivolta proprio a quella fascia di lavoratori che altrimenti sarebbe esclusa dal credito, trovandosi in una situazione abbastanza particolare a un punto di vista puramente contrattuale. Ricordiamo che chi intende avere ulteriori notizie sui prestiti senza busta paga e senza stipendio, oltre che su tutto quello riguardante in genere l’universo creditizio tricolore, può approfittare degli articoli di infoprestitisulweb.it, una vera e propria panoramica sulle proposte di banche e finanziarie del nostro Paese.