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I contratti per le coppie di fatto, ovvero i contratti di convivenza

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Contratti ad hoc per tutelare, regolamentare e disciplinare le coppie di fatto. E’ la notizia degli ultimi giorni, che sta provocando accesi dibattiti e opinioni favorevoli e contrarie tra i cittadini. I contratti di convivenza saranno stipulati alla presenza di un notaio ed a andranno a toccare tutti quegli aspetti, tra i quali quelli patrimoniali al fine di porre ordine ad un fenomeno sociale in costante aumento, come testimoniano i recentissimi dati Istat, quello delle famiglie di fatto.

Ogni contratto sarà cucito addosso alla coppia, perfettamente, alla pari di un vestito. Potrà prevedere alcuni aspetti importanti, fra i quali l’eredità in caso di proprietà (casa o impresa di uno dei due partner), il mantenimento dei figli. Quest’ultimo aspetto, fra l’altro, ci rimanda ad un concetto molto importante: venuta meno la distinzione tra figli legittimi e figli naturali, la mancata celebrazione del matrimonio non incide sui diritti spettanti ai figli nati da genitori non sposati, i quali sono equiparati, in termini di diritti e doveri, ai figli nati da coppia coniugata.

Tale equiparazione implica che i genitori hanno obblighi nei confronti dei figli, ovvero quelli riconosciuti dalla Costituzione (educare, istruire e mantenere i figli). Anzi. Per quanto concerne i diritti patrimoniali, i figli, a differenza del convivente, risultano maggiormente tutelati.

Perché? In assenza di coniuge l’eredità passa automaticamente al figlio e ciò accade nella maggior parte dei casi, ovvero quando nelle clausole del Testamento non vi siano aspetti che tutelano anche l’altro partner. Ma torniamo ai contratti di convivenza.

Molti hanno acclamato questa tipologia di accordo scritto come una sorta di tutela per salvaguardare quel vincolo che ha unito due persone per un determinato periodo di tempo. Essi saranno redatti alla presenza di un notaio, che in quanto ufficiale pubblico, autenticherà le sottoscrizioni delle parti, conferendo certezza giuridica all’atto scritto.

Ad oggi, quindi, la convivenza tra due persone, che per scelta, prova o necessità, decidano di attuare una forma di vivere comune, quale è la convivenza, potrà essere regolamentata dai contratti di convivenza, che risolvono, almeno giuridicamente importanti problematiche. Rimangono, comunque, vive ed accese interessanti resistenze sociali e politiche. Giudicate voi.