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Creato il software che sostituirà il detective privato

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detective, investigatori privati, guida detective

Già da qualche tempo si sta sperimentando nel Regno Unito l’uso ai fini investigativi di un software creato dall’IBM che, grazie ad analisi statistiche predittive, riesce ad individuare delle “zone calde” dove potrebbero verificarsi dei crimini. Si chiama Crush, acronimo di Criminal reduction utilising statistical history, letteralmente “Riduzione del crimine utilizzando memorie statistiche”. Il software analizza dati riguardanti incidenti del passato e del presente, in seguito combina queste informazioni con un insieme di dati provenienti da dossier su crimini, rapporti d’intelligence e profili dei criminali. Crush utilizza una banca dati all’interno della quale sono registrati delitti, eventi illegali e nomi dei criminali, impronte digitali e tutto quello che può essere utile per considerare le varie probabilità, che in una determinata zona si verifichi un delitto.


In questa maniera, in un prossimo futuro, le forze di polizia, venute a conoscenza della reale possibilità di un crimine, potranno sistemare risorse strategiche nelle aree suscettibili di essere la scena di un nuovo crimine. Questa tecnologia, che fa parte di un campo di studi sempre più in crescita, noto come “analisi predittive”, è al momento oggetto di test segreti in Gran Bretagna, ma è già stato utilizzato per un lungo periodo nella città di Memphis, nello stato del Tennesse, negli Stati Uniti. Secondo il parere del dipartimento di polizia di Memphis, che l’ha utilizzato per oltre 5 anni, lo strumento ha contribuito a diminuire del 31% tutti i tipi di crimine e del 15% i crimini di tipo più cruento. Il sistema ha anche contribuito a sostenere il morale dei poliziotti perché, prevenendo crimini e aumentando il tasso di arresti, questi hanno sentito di fare davvero la differenza. Il software è stato sviluppato dal gigante informatico dell’IBM che ci ha visto un’enorme possibilità di crescita e ha già investito più di 11 miliardi di euro nella ricerca negli ultimi 4 anni.


Questa nuova tecnologia ha però sollevato anche numerose critiche, perché contraddice l’antico principio della presunzione d’innocenza: ovvero, che si deve considerare innocente un individuo, fino a quando non se ne è dimostrata la sua colpevolezza. Il nuovo software viene perciò considerato come una violazione dei diritti umani, mentre i sostenitori evidenziano come queste analisi e previsioni siano fatte da individui inclini a commettere errori e che possono perciò avvalersi dell’aiuto dell’informatica. Ciò che evidente è che il pre-crime non è più un’ipotesi futuristica, come avveniva qualche anno fa nel film “Minority Report” con Tom Cruise, ma una realtà che è già appannaggio di banche ed assicurazioni e presto potrà essere utilizzato anche da investigatori privati e detective per la sicurezza e la prevenzione della criminalità.