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Soluzioni per isolamento termico intercapedine

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Soluzioni per isolamento termico intercapedine

Le pareti ad intercapedine sono costituite da due strati di laterizi con un’intercapedine di aria nel mezzo. Questo tipo di costruzione era comunemente usato nelle case prima e dopo la seconda guerra mondiale, ma il modus operandi delle pareti ad intercapedine si è protratto per molti decenni, poiché si pensava che lo strato di aria potesse contrastare le dispersioni termiche con una tecnologia economica e semplice. In realtà, l’intercapedine può generare dei moti d’aria che possono generare l’effetto contrario all’isolamento termico. L’isolamento termico intercapedine richiede, infatti, un intervento preciso che si serve dell’utilizzo di materiali isolanti idonei ad aumentare la resistenza termica dell’involucro e va progettato in relazione alla specificità delle tamponature. Per verificare se la tua casa ha una tamponatura a doppio strato di laterizi, prova con un metodo empirico, bussa alla parete interna: se sembra solido è probabilmente una doppia parete, mentre se il suono è piuttosto rimbombante allora potrebbe essere un semplice muro di laterizi.

Selezionare il tipo di isolante e isolamento termico giusto

Insufflaggio non invasivo

La tecnica più efficace per isolare le pareti ad intercapedine consiste nel riempimento della camera d’aria con materiale isolante sfuso, come la fibra di cellulosa, la schiuma di poliuretano o la lana di roccia granulata. Questo intervento si chiama insufflaggio, che si effettua praticando dei fori alla parete interna o esterna del muro e inserendo una pompa che inietta l’isolante termico nella cavità della doppia parete. Quando il lavoro è concluso e sono state adeguatamente riempiti tutti gli angoli della parete di materiale isolante, si procede al ricoprimento dei fori con una malta e alla stesura della tinteggiatura. Per la scelta dei materiali isolanti da iniettare con la tecnica dell’insufflaggio, bisogna valutare lo spessore della camera d’aria in relazione alla resistenza termica fornita dal materiale.

Ogni materiale, infatti, ha un valore di resistenza R al flusso di calore preciso che va moltiplicato per lo spessore dello strato isolante. Maggiore è il valore di R, migliori saranno le prestazioni energetiche in termini di isolamento termico e maggiore sarà il risparmio di energia e denaro. In realtà, oltre alla resistenza termica, un ottimo materiale isolante possiede un’altra proprietà fondamentale per le murature, la capacità di far traspirare il muro. Il potere traspirante del materiale isolante termico consente di far fluire i residui di vapore d’acqua formati dall’incontro di aria calda ed aria fredda sulla superficie dello strato isolante ed evitare il fastidioso ed insalubre fenomeno della condensa che genera umidità e proliferazione delle muffe nei casi di maggiore intensità. Un materiale isolante naturale trattato per resistere al fuoco e all’attacco di insetti e che racchiude proprietà termiche elevate, potere traspirante e un basso impatto ambientale è la fibra di cellulosa, materiale isolante raccomandato soprattutto per gli interventi di insufflaggio delle pareti ad intercapedine.

Accesso all’intercapedine dall’alto

Esistono alcune costruzioni in cui è possibile accedere alla parte superiore dell’intercapedine sollevando le tegole del tetto. In tal caso, si evita la perforazione del muro che, seppur poco invasiva, richiede la successiva chiusura con malta e una nuova tinteggiatura. Dopo la rimozione momentanea delle tegole superiori sulla tamponatura, viene inserito un tubo flessibile che inietta il materiale isolante dal basso verso l’alto nell’intercapedine. Questo metodo è sicuramente poco invasivo, ma risulta un caso eccezionale, poiché diventa più oneroso nel caso di tetti realizzati con lamiere metalliche e con una stratificazione più complessa. Si preferisce, in genere, optare per l’insufflaggio delle pareti.