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Sonno e turni di notte: ecco la relazione

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sonno e turni di notte

L’era moderna ha creato delle esigenze che hanno cambiato radicalmente il modo di lavorare, portando alla necessità di comprendere più a fondo la relazione tra sonno e turni di notte.

Questa necessità deriva dal fatto che un numero sempre maggiore di persone è occupata in impieghi che richiedono turni di notte o che possono incidere sul riposo notturno. Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi per cercare di comprendere più a fondo la situazione e per cercare di stabilire quale sia la vera relazione tra sonno e turni di notte.

Quello che è emerso dagli studi è che le persone impiegate in lavori con turni di notte possono andare incontro ad una alterazione del ciclo sonno – veglia, la quale potrebbe poi avere delle ripercussioni, in alcuni casi anche molto significative, sulla qualità di vita dell’individuo.

Da uno studio è emerso che circa il 10% delle persone che non possono, per motivi lavorativi o anche per altre ragioni, rispettare il normale ciclo sonno – veglia riscontrano dei disturbi del sonno. Essi si possono manifestare ad esempio con l’insonnia, ovvero con la difficoltà ad addormentarsi, oppure anche con la sonnolenza diurna, derivante da una carenza di ore di sonno complessive, o anche da una riduzione della qualità del riposo notturno.

Il riposo notturno infatti deve essere valutato non solo in termini di quantità, intesa come ore complessive di riposo, ma anche in termini di qualità. Dormire tanto ma male non consente infatti di ottenere i benefici che ci si aspetterebbe da un’intera nottata di riposo.

I lavori con turni di notte possono quindi incidere negativamente sul riposo, andando ad alterare sia la quantità del sonno, sia la qualità dello stesso. Le eventuali ripercussioni negative che possono derivare dall’alterazione del ciclo sonno – veglia si possono manifestare nel breve periodo, ma in alcuni casi possono comparire anche dopo mesi di attività.

Sono davvero tante le possibili conseguenze di una alterazione del sonno nel lungo periodo. Gli studi condotti su questo tema ne hanno analizzato diversi aspetti, mettendo in luce ad esempio che per un lavoratore impiegato in turni di notte per dieci anni il rischio di eventi cardiovascolari aumenta del 41%.

Consci dell’importanza del riposo e della relazione sonno e turni di notte, è utile capire cosa fare per minimizzare i danni.

Il primo consiglio innanzitutto è di scegliere un materasso che consenta di riposare bene, ad esempio il materasso Tammy. Si tratta di uno dei migliori materassi in commercio, personalizzabile in base alle proprie esigenze, con prova di 120 giorni e garanzia di 10 anni.

Un altro consiglio, valido in questo caso ma anche in generale, soprattutto per coloro che fanno fatica a prendere sonno, è di evitare di impegnarsi in attività fisiche poco prima di andare a letto. E’ utile anche cercare di isolarsi acusticamente dall’ambiente circostante, evitando in particolar modo dei rumori fastidiosi che potrebbero rendere difficile addormentarsi o che potrebbero portare al risveglio poco dopo aver preso sonno.

Dopo aver lavorato nel proprio turno di notte, è consigliabile utilizzare degli occhiali da sole. Lo scopo è evitare di esporsi in modo eccessivo alla luce, così che quando arriverete a casa sarete in grado di addormentarvi più velocemente.

Un riposino prima del turno, se possibile farlo, potrebbe essere un’ottima strategia per lavorare meglio e soprattutto per recuperare delle ore di sonno che andranno sicuramente perdute durante le ore di lavoro. Allo stesso modo potrebbe essere un’ottima idea fare un riposino anche dopo il turno di lavoro, a meno che non si abbiano già altri impegni da rispettare.

Conoscere la relazione tra sonno e turni di notte è fondamentale per essere consapevoli dell’importanza del riposo e per mettere in atto dei comportamenti volti a preservare il proprio stato di salute fisica e mentale.