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Strumenti di misura: come funzionano i trasduttori di pressione

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trasduttori di pressione sono strumenti che servono a convertire in un segnale elettrico analogico la pressione. Questo tipo di conversione si verifica in virtù della deformazione fisica che interessa gli estensimetri che sono connessi alla membrana del trasduttore, a cui viene applicata una pressione che fa sì che il diaframma si fletta: di conseguenza, gli stessi estensimetri vengono deformati, così che si materializza un cambiamento della resistenza elettrica la cui entità è proporzionale alla pressione.

Cosa sono i trasduttori di pressione con uscita in millivolt

trasduttori con uscita in millivolt, di solito, sono quelli che hanno un costo inferiore. Essi sono in grado di lavorare a temperature più alte rispetto a ciò che riescono a fare i modelli amplificati grazie all'assenza di elettronica integrata di condizionamento del segnale, mentre l'uscita ha un'intensità che in genere è di 30 mV (vale la pena di ricordare che l'uscita di alimentazione cambia a seconda della tensione di alimentazione: un valore è direttamente proporzionale all'altro). Nel caso in cui l'eccitazione oscilli, a variare è anche l'uscita. Ecco perché è sempre da preferire il ricorso a trasduttori millivolt con alimentatori regolati: dal momento che si ha a che fare con un segnale di uscita basso, è indispensabile evitare di collocare il trasduttore in un ambiente caratterizzato da rumore elettrico.

Cosa sono i trasduttori di pressione con uscita in tensione

Rispetto ai trasduttori in millivolt, i trasduttori con uscita in tensione si contraddistinguono per un output più elevato dal punto di vista del voltaggio, in virtù del loro condizionamento di segnale integrato. Di solito l'uscita è di 0-5 Vcc, e non dipende dall'eccitazione, il che vuol dire che nella maggior parte dei casi sono sufficienti gli alimentatori non regolati, a patto che rimangano nell'intervallo di tensione segnalato. Il voltaggio di uscita non è irrilevante, ed è per tale ragione che i trasduttori di pressione con uscita in tensione non sono sensibili ai disturbi elettrici, a differenza di ciò che si verifica con i trasduttori in millivolt. Il riscontro pratico è che essi possono trovare molte più possibilità di applicazione, in una grande varietà di scenari industriali.

Nel novero delle diverse tipologie di trasduttori di pressione, quelli per le schede elettroniche di solito hanno un costo contenuto e presentano dimensioni compatte: essi sono concepiti in maniera specifica per poter essere installati sulle schede elettroniche. I traduttori con diaframma affacciato, invece, sono dotati di un diaframma che è esposto al processo in assenza di cavità intramesse: in questo modo non si corre il rischio di accumulare sporcizia che potrebbe rendere difficoltosa o non affidabile la misura di pressione. Trasduttori di questo genere sono consigliati nelle circostanze in cui le applicazioni includono il controllo della pressione relativa a sostanze caratterizzate da una elevata viscosità.

Per quel che riguarda i trasduttori di pressione ad alta stabilità e ad alta precisione, le loro misurazioni hanno errori fino allo 0.05% sul fondo scala, a differenza di quelle dei trasduttori tradizionali la cui precisione è pari o superiore allo 0.25% sul fondo scala. Come è ovvio, essendo più precisi sono più costosi dei modelli ad uso generale.