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Sicurezza e videosorveglianza, come scegliere l'impianto per la casa

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Sicurezza e videosorveglianza

Fare in modo che la propria abitazione sia al sicuro e al riparo dai tentativi di effrazione da parte dei malintenzionati è più complicato di quel che si possa immaginare: per raggiungere questo obiettivo, tuttavia, ci si può aiutare con un impianto di allarme, in grado di contribuire in modo significativo alla protezione e alla serenità del luogo in cui si vive. Secondo i dati Censis, nel nostro Paese viene svaligiata in media un'abitazione ogni due minuti: ecco perché installare un allarme diventa quasi un obbligo, non prima di aver verificato le caratteristiche dell'immobile in cui si abita.

Quali aspetti dei sistemi di sicurezza devono essere valutati

Prima di individuare i sistemi di sicurezza più convenienti, magari tramite il sito allarmiwireless.net, è opportuno valutare la volumetria dell'edificio da proteggere: è chiaro che le dimensioni dei locali influiscono sul raggio di azione dei sensori, la cui disposizione deve essere studiata in maniera tale da non portare alla formazione di punti ciechi. Anche il numero di porte e di finestre è molto importante, dal momento che - come si può ben immaginare - esse rappresentano dei punti di ingresso potenziali per dei malintenzionati. Insomma, a ogni finestra dovrebbe corrispondere un sensore, se non addirittura una telecamera di sorveglianza.

Anche la distanza delle porte e delle finestre dalla centrale è influente: occorre calcolare, infatti, quanto devono essere lunghi i cavi che verranno installati in casa nel caso in cui non si opti per un impianto wireless. La centrale non è altro che il dispositivo a cui sono connessi tutti i sensori, che permette di attivare l'allarme o di disattivarlo quando si esce da casa o quando vi si fa rientro. 

Come scegliere

Una prima opzione nella scelta dei sistemi di sicurezza è rappresentata dagli impianti di allarme volumetrici: in pratica, nel momento in cui una persona entra in casa la sua presenza viene rilevata dal sistema, che fa scattare un allarme. Quest'ultimo comunica con la centrale di controllo in modo tale che una volante di pattuglia possa intervenire. Sistemi di allarme di questo genere, però, presentano un evidente difetto: non è possibile lasciarli attivi, infatti, quando c'è qualcuno in casa, il che vuol dire che si è comunque esposti ai tentativi di effrazione mentre si dorme.

In alternativa, dunque, si può prendere in considerazione l'efficacia degli impianti che si basano su un sistema filare: una volta installati da un tecnico specializzato, sono collegati direttamente all'impianto elettrico. Un elemento centrale include i comandi per la gestione dell'allarme, attraverso i vari sensori che sono distribuiti nella casa, vicino alle finestre e in corrispondenza dei punti di ingresso. Se un intruso entra nell'abitazione, l'allarme viene attivato e fa scattare una sirena: a quel punto viene trasmesso un avviso alla vigilanza privata o alle forze dell'ordine.

Infine, l'altra possibilità da valutare è quella relativa agli impianti wireless, che hanno il solo difetto di poter essere manomessi in modo sin troppo semplice. Per evitare che ciò accada, comunque, è sufficiente fare riferimento alla doppia frequenza, che garantisce il funzionamento del sistema anche in presenza di un black out.