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La sega circolare: gioiello del fai-da-te

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Sega circolare

Uno degli attrezzi che non può mancare in assoluto in una falegnameria o in un laboratorio del fai-da-te è di certo la sega circolare. La sega circolare è l’attrezzo più richiesto e utilizzato nel fai-da-te, poiché è lo strumento base più comodo per l’incisione e il taglio preciso del legno. Si tratta di un utensile costituito da un disco rotante in metallo con lama dentata, apposto in una struttura metallica e azionato da un motore compatibile con la conformazione fisica dello strumento. Le caratteristiche di tale attrezzo sono state studiate ad hoc per l’operazione di taglio di materiale ligneo, anche se è possibile il taglio di superfici di materiale diverso.

Le caratteristiche tecniche di una sega circolare sono definite dalla potenza del motore, che può variare da 500 KW a 1500 KW in base al modello scelto, dalla profondità di taglio, che può arrivare a 70 mm di spessore, e dalla velocità del motore nell’operazione di taglio, con una frequenza media di circa 3000/4000 giri al minuto. Sul mercato si trovano svariati modelli di seghe circolari, ma, per facilitarne la scelta, possiamo classificarle in base alla tecnologia di utilizzo: esistono, infatti, seghe circolari portatili (a mano) e seghe circolari da banco (fisse). La prima tipologia è caratterizzata dall’uso diretto sulla superficie da tagliare, senza l’ausilio di un appoggio fisso su cui poggiare il pannello.

Per l’utilizzo della sega circolare portatile è necessaria un’impugnatura maneggevole ad entrambe le mani, in modo da permettere un taglio rettilineo più deciso su superfici molto estese. La tipologia da banco, invece, si caratterizza per la sede fissa su cui si effettua la segatura, garantendo un taglio più preciso di pezzi di legno di minore lunghezza. Quest’ultima tipologia è più ingombrante e pesante, ma permette una maggiore precisione di dettaglio. Possiamo fare una distinzione anche in base al tipo di lama applicata sul disco rotante, elemento fondamentale della sega circolare per una buona riuscita del taglio. Esistono in commercio quattro tipi di lama, riferiti al numero e alla forma della dentatura. Il numero dei denti, infatti, è importante perché influisce sul risultato dell’operazione. In genere un buon risultato si ottiene scegliendo una lama a denti fini e stretti, ma la scelta dipende dal tipo di lavorazione che si deve eseguire. Esistono lame a dentatura grossa per tagliare pezzi circoscritti di legno, lame a dentatura fine per una maggiore precisione di segatura, lame con dentatura in carburo, preferibili se si vuole ottenere un’ottima prestazione in relazione al tempo di utilizzo, e lame/disco, che formano un unico blocco con il disco rotante per tranciare in maniera efficace materiali come metallo e pietra.

Il materiale della lama influisce in maniera determinante non solo sul risultato singolo ma sulla durabilità del disco stesso. In commercio si trovano lame in acciaio e in carburo. Le lame in carburo, già menzionate, si differenziano dalle altre perché hanno bisogno di una minima manutenzione e durano di più, ma risultano più costose e utilizzabili solo su materiale ligneo e non metallico, in quanto subiscono più facilmente scheggiature, se usate su materiali con una durezza superiore. L’operazione di taglio deve essere effettuata seguendo buone norme affinché il taglio risulti preciso e pulito e soprattutto si lavori in sicurezza.

Nonostante non sia richiesta alcuna specifica esperienza per l’uso dell’attrezzo, bisogna tener presente che, se la sega circolare è alimentata da corrente elettrica, va maneggiata con dimestichezza e decisione in fase di taglio, evitando il contatto con la lama che, seppur dotato di dispositivo di sicurezza, ruota ad elevata velocità. Ricordiamo, inoltre, che la scelta di una sega circolare non è semplice e richiede un budget in genere abbastanza elevato, ma assicura sempre un risultato che nessun altro attrezzo potrà eguagliare.