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In cosa consiste l'intervento alla cataratta

Argomenti trattati:
cataratta, intervento, chirurgia, oftalmico

L’intervento alla cataratta si rivela necessario quando l’opacizzazione del cristallino umano, crea problemi di visione, si parla infatti di una sorta di nebbia. Questo è dovuto al fatto che il cristallino, a causa dell’opacizzazione non permette il passaggio della luce nella retina.

Con l’intervento alla cataratta il cristallino opacizzato viene rimosso ed è sostituito da una lente intraoculare artificiale, chiamata IOL. Si tratta di un’operazione sicura, efficace e molto praticata.

La facoemulsificazione permette di frammentare la parte centrale del cristallino attraverso una sonda ad ultrasuoni. L’incisione è molto piccola (tagli di 3 mm). La tecnica consente di asportare
solo una piccola porzione anteriore di capsula del cristallino, che rimane quasi intera nella sua sede originale come un sacco che accoglierà successivamente la lente artificiale, rispettando le condizioni anatomiche naturali dell'occhio.

Questa nuova tecnica di ultima generazione permette un intervento con un bassissimo livello di invasività, con una fase di convalescenza sicuramente più facile e agevole rispetto a quella che si poteva avere dopo lo stesso intervento eseguito già solo 10 anni fa. Un taglio che va da 2 a 3 mm infatti è davvero minimo considerando le operazioni svolte durante l’intervento.

L’intervento cataratta prevede l’introduzione di una lente intraoculare di cui esistono varie forme e dimensioni. Essa non provoca allergie o rigetti, non richiede cure o manutenzioni, non interferendo con la vista naturale.

Il cristallino artificiale può essere inserito anche in un tempo successivo all’estrazione della cataratta. La capsula su cui è appoggiata la lentina artificiale si può opacizzare alcuni mesi od anni dopo l'intervento di cataratta. Ciò provoca un nuovo annebbiamento della vista, denominato cataratta secondaria. Essa può essere rimossa chirurgicamente mediante raggio laser.