Gli strumenti e le caratteristiche dell’asset management

Gli strumenti e le caratteristiche dell’asset management

Si sente parlare sempre più spesso di asset management: ma che cos’è di preciso? Per scoprirlo ci siamo rivolti al team di avatrade.com, che vanta una notevole esperienza in questo ambito. L’Asset Management corrisponde, in sostanza, all’attività di gestione degli investimenti e dei risparmi di cui sono in possesso le società e i privati. Tale gestione, che è correlata alla concessione di un mandato, può riguardare non solo attività finanziarie come le obbligazioni e le azioni, ma anche attività non finanziarie. Le classi di investimento, note anche come asset class, sono quelle categorie di investimenti o di beni a cui le risorse vengono destinate. Le varie asset class si differenziano a seconda del profilo di rischio e della tipologia: ci possono essere, infatti, le azioni, gli immobili, le materie prime e le obbligazioni.

Di cosa si occupa un asset manager

La traduzione italiana di asset management potrebbe essere amministrazione di beni: il servizio non comprende unicamente la gestione delle attività finanziarie, ma anche i fondi pensione e i fondi comuni, oltre alle consulenze in ambito assicurativo, in ambito fiscale, in ambito legale e in ambito previdenziale. La gestione della ricchezza per conto terzi nel settore delle imprese e istituzionale comprende, in particolare, la gestione amministrativa, la gestione finanziaria e la consulenza nelle scelte di portafoglio.

Come scegliere l’asset manager

Sono tre i livelli di seniority che contraddistinguono gli asset manager: il più alto è quello del gestore senior, il cui compito consiste nel definire le politiche che servono a massimizzare il rapporto tra rischio e redditività. A un livello di più basso c’è il gestore, che individua le scelte di allocazione per la linea di asset per cui ha la responsabilità allo scopo di accrescere il rendimento desiderato. Infine, il terzo livello è quello dell’operatore di mercati finanziari, che è incaricato di svolgere attività di negoziazione a seconda degli obiettivi prestabiliti. Egli deve, tra l’altro, monitorare l’andamento del mercato in tempo reale, concentrandosi in particolare sugli specifici mercati che gli sono stati attribuiti (obbligazionari, titoli di Stato, eccetera).

Che cos’è l’asset allocation

Il processo mediante il quale le risorse vengono investite dal gestore prende il nome di asset allocation. In pratica il cliente affida le risorse al gestore, il quale poi le investe in molteplici direzioni a seconda delle indicazioni che gli sono state fornite e del profilo di rischio che deve essere rispettato. Le risorse che provengono da più attori vengono impiegate dai fondi comuni, i quali le investono che se facessero parte di un unico patrimonio. I fondi comuni distribuiscono sia i profitti ottenuti che le eventuali perdite subite in maniera proporzionale, in base alle quote che ciascun risparmiatore detiene. La combinazione di vari strumenti finanziari dà vita ai prodotti strutturati, che sono prodotti complessi: in genere combinano uno strumento derivato e uno semplice, e il risultato è un prodotto con un profilo di rischio solo.

La misurazione dell’efficacia degli strumenti finanziari

Per riuscire a valutare in modo oggettivo l’efficacia di uno strumento finanziario ci si basa sul benchmark, che consiste in un parametro di riferimento che rappresenta un certo mercato o un certo settore. Ogni singolo risparmiatore, in pratica, conferisce al gestore un’attività di gestione patrimoniale: è a questo punto che gli investimenti possono essere allocati. La differenza tra la gestione patrimoniale e i fondi comuni riguarda proprio il tipo di gestione, e non il tipo di risorse coinvolte. Una specifica categoria di fondi comuni va individuata nel fondo di fonti: in questo caso si investe in Sicav o in quote di altri fondi, invece che in obbligazioni, immobili o azioni.

Quanto frutta l’asset management

La misurazione del livello di efficacia dell’asset management dipende dalla performance: vale la pena di tener presente che il rendimento non è il solo parametro a cui fare riferimento, per quanto sia il più importante. Devono essere verificati, per esempio, gli obiettivi che ci si propone di raggiungere: sulla base di tale valutazione vanno soppesate le opportunità in funzione del profilo di rischio. Anche l’orizzonte di investimento è un criterio importante: può essere a breve, medio o lungo termine. Alla fine, si procede al confronto con il benchmark, che dà la misura dei risultati ottenuti.

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